La Marquise de Merteuil ou Choderlos de Laclos
Libro d’artista di Nino Crociani.

Il libro è diviso in 21 fascicoli ciascuno dei quali contiene, in un foglio separato, una lettera; il fascicolo è composta da 4 pagine:
  • La prima pagina riporta il riferimento numerico alla lettera del romanzo e, in alto a sinistra, una piccola incisione (cm 6x4) tratta dalle illustrazioni della edizione ginevrina del 1792 o della edizione londinese del 1796.
  • La terza pagina contiene l’incisione (cm 19x24) che accompagna la lettera. Le incisioni sono ispirate a ritratti di Choderlos de Laclos o a opere di autori del 700 (Fragonard, Boucher e altri).
Le 42 matrici sono incise a puntasecca, acquaforte e acquatinta lastre di zinco, rame o ferro.
Il libro del formato di cm 33x 39,5 è stampato su carta Hahnemuhle.
Le incisioni che accompagnano le lettere, o parti di lettere, qui raccolte, scelte, tranne due, tra quelle indirizzate dalla Marchesa di Merteuil al Visconte di Valmont, e le annotazioni che seguono non hanno altra pretesa che di essere il modesto omaggio di un lettore dilettante all’autore di un grande libro, la cui lettura continua ad affascinarlo.
Le ragioni della scelta nascono non tanto dalla ovvia considerazione che l’intera vicenda del romanzo ruota intorno al rapporto fra la Marchesa di Merteuil e il visconte di Valmont, ma dal legittimo sospetto che, in questo confronto, ma non solo, la Marchesa di Merteuil faccia le veci di de Laclos
Se per tutta la prima parte del romanzo il rapporto si svolge sul piano di una apparente parità, man mano che il confronto si fa più serrato la superiorità della Marchesa si fa sempre più evidente. La svolta nei rapporti è segnata dalla lettera-manifesto n° 81, che è anche quella che marca la profonda differenza tra i due protagonisti: tra un libertino dominato unicamente dalla vanità e dall’orgoglio e una libertina, il cui libertinaggio, alla resa dei conti, si rivela per quello che realmente è: una radicale forma di libertà che non tollera compromessi e per la difesa della quale la Marchesa è pronta a correre qualunque rischio (“He bien! la guerre” [nota in calce alla lett. 153]).
Vendicatrice del suo sesso (….”née pour venger mon sexe”…, dice di sé orgogliosamente [ lett. 81]), non si fa alcuna remora nel denunciarne impietosamente vizi e difetti, senza che ciò, peraltro, impedisca alla sua intelligenza di rendere omaggio a sensibilità e virtù apparentemente le più lontane dal suo universo. Esemplari a questo proposito le sue considerazioni sulle donne che sanno invecchiare [lett. 113].
Non tanto corruttrice, quanto piuttosto strumento rivelatore della corruttibilità, agisce come una sorta di demiurgo, che trae dai personaggi con cui entra in relazione quello che la pasta di cui sono fatti consente loro di esprimere. Che la piccola Volanges si riveli una fraschetta ingenua ed amorale [lett.38,54,106], la madre di lei stupida e cieca [lett. 63], la moralità del giovane Danceny dubbia, Valmont capace di distruggere anche ciò che sembra essergli più caro, è solo apparentemente imputabile alla sua responsabilità. Talvolta il fardello di questo ruolo si fa troppo pesante e la Marchesa di Merteuil sembra cedere al bisogno di una tregua: i toni delle sue lettere sono meno aspri, anzi di una tenerezza insolita [lett. 131,134].
Ma è una tregua di breve durata. Quando risulta del tutto evidente che Valmont non è all’altezza del gioco (che ormai non si svolge più sul terreno della complicità negli intrighi, ma su quello della consapevolezza di sé e della scelta del proprio destino), il legame si spezza definitivamente.
La Marchesa di Merteuil, che per tutta la durata del romanzo ha improntato il suo rapporto con Valmont ad una sincerità assoluta e davanti a lui si è messa a nudo come di fronte ad uno specchio, scopre infine che lo specchio è infedele e le rimanda una immagine meschina [lett.152]. Valmont non merita più la considerazione di cui finora è stato oggetto, e l’unica menzogna che gli viene riservata è ampiamente giustificata [lett.145].
A rimarcare l’abisso anche “morale” che si è creato fra loro è il tono delle ultime lettere che i due protagonisti si scambiano. A mano a mano che l’atteggiamento di Valmont diventa sempre più meschino e, infine, ricattatorio, più lucida e impietosa si fa l’analisi della Marchesa di Merteuil [lett.141,145,152] e le sue risposte, di una esemplare concisione, trovano degna conclusione nello sferzante sarcasmo dell'ultima lettera [lett.159]
Poiché non era mia intenzione avventurarmi su di un terreno che non mi appartiene (ma semplicemente testimoniare quanta seduzione un grande personaggio può esercitare su di un lettore, dilettante appunto) qui finiscono le mie annotazioni e lascio alla Marchesa il compito di tracciare da sé, e infinitamente meglio di un modesto interprete, il proprio ritratto.
La presentazione del libro avverrà all’interno del Museo Messina in occasione della rassegna Book City sabato 24 ottobre alle ore 18.
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